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Il marketing dei giochi online

Molti esperti di strategia sul Web si sono accorti che i giochi online esercitano un grande potere di attrazione sui visitatori e che possono essere efficacemente utilizzati per attirare nuovi utenti

di Salvatore Romagnolo

Brian Martin, giovane amministratore di reti informatiche di Fort Worth, non avrebbe mai pensato di diventare un giocatore incallito. Quand’era adolescente gli succedeva, di tanto in tanto, di fare una partita. Ma un flipper non è certo un gioco online. Adesso, mouse alla mano, Martin può vagare nello spazio e lanciare missili per schiacciare i nemici sull’altro lato del pianeta. Dichiara anche di poter restare seduto per delle ore a giocare a “Team Fortress” e di sentirsi come un bambino che gioca alla guerra.

Proprio questo genere di entusiasmo fa dei giochi una delle attività principali della Rete. Nella classifica dei passatempi su Internet preferiti dalle famiglie, precedono sia la posta elettronica che il download dei file musicali. Stando a un’indagine di PC Data, circa 40 milioni di persone, cioè quasi il 26% degli internauti americani, visitano spesso siti dedicati unicamente al gioco, come PlanetFortress.com e Myst.com. Se a questi sommiamo i milioni di navigatori che non si negano una partita a carte, un gioco a premi o delle parole crociate online, il numero degli appassionati sale a 75 milioni di utenti, ossia quasi il 50% della popolazione che naviga sul Web.

La cosa più importante, però, è che i giochi stimolano i clienti a tornare sul sito. Secondo uno studio di Jupiter MMXI, i visitatori di Pogo.com hanno trascorso sul sito quasi tre ore al mese in media. E non sono solo giovani aspiranti Rambo. La metà dei giocatori online, infatti, è costituita da donne che, secondo PC Data, scelgono giochi di società e a premi.

Tuttavia, il fenomeno si allarga all’intero Web. Infatti, i giochi rientrano tra le attrazioni abituali dei grandi portali, come Yahoo! e Aol. Anche i siti specialistici propongono dei giochi. Ad esempio, i professionisti dell’ICT che cercano offerte d’impiego su BrainBuzz.com, vi trovano un gioco che si chiama Prairie Doggin’.

Si tratta di un gioco molto simile alla striscia di fumetti Dilbert, che mette in scena caricature di “padroni” (un amministratore insopportabile e un direttore commerciale di nome Slick Dick). I personaggi escono dal loro box come se fossero “cani nella prateria”. Chi gioca guadagna punti colpendo gli amministratori e evitando i colleghi di lavoro. BrainBuzz non tiene il conto dei giocatori, ma Jeff D’Adamo, il direttore generale, accredita a questo gioco il notevole aumento del traffico sul sito, da 158.000 in settembre a 384.000 in gennaio.

Tutto questo suggerisce che è meglio proporre giochi che siano in sintonia con il profilo dei visitatori. Prairie Doggin’, infatti, riscuote successo perché piace agli ingegneri, che rappresentano il “target” di questo sito e che si riconoscono nell’atteggiamento anti-management.

Lo stesso accade su Planet of Music, un portale musicale che propone giochi a premi nei quali chi gioca può testare le proprie conoscenze in fatto di musica. Ci sono domande sul jazz, sul rock, sul ritm & blues, ecc. Sul sito sono presenti anche altri giochi come il Keno e il Black Jack, ma i giochi a premi restano i più amati dal pubblico.

Ci sono però esempi negativi. E’ il caso di Candystand.com (Nabisco) che presenta giochi che vanno dal golf in miniatura al football americano e ogni gioco linka verso un prodotto Nabisco (NGH). Nonostante ciò, Candystand.com non ha generato un traffico significativo verso Nabisco, forse perché chi gioca non conosce il sito del gruppo o non ha voglia di visitarlo.

Una soluzione per Nabisco potrebbe essere un link verso Candystand posizionato su un sito già frequentato da giovani, per esempio MTV.com. Ma anche in questo modo, fa notare Ekaterina O. Walsh, analista di Forrester Research, “non c’è alcun rapporto tra le Fig Newtons e i giochi. E’ uno spreco puro e semplice”.

Quindi, si deve essere in grado di mettere in relazione le informazioni sui visitatori con il catalogo dei prodotti per sperare di far diventare clienti paganti i vecchi “draghi del flipper”.

1 febbraio 2002

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