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"Melrose Mirror": il giornale del futuro nasce dal basso

Il MediaLab del MIT ha fornito ad un club di pensionati di Melrose, cittadina a nord di Boston, tutto l'equipaggiamento e i software necessari per la creazione un nuovo tipo di giornale. Ora una ventina di persone si appassiona alla redazione di un media di vicinato, il "Melrose Mirror"di Salvatore Romagnolo

di Salvatore Romagnolo

Continuano al MediaLab del Massachussets Institute of Technology di Boston le ricerche sul giornale di domani. Le strade che gli esperti stanno seguendo sono quelle già in parte note (niente carta e personalizzazione), ma altre novità si profilano all'orizzonte. In particolare, i ricercatori sembrano concordare su un punto: i media attuali sono in via di estinzione o, quanto meno, di ampio ridimensionamento.Presso l'Electronic Publishing Group (EPG, Gruppo di edizione elettronica, uno del laboratori del MediaLab) sono in fase avanzata alcuni progetti di un certo interesse.

In particolare l'EPG sta implementando nuove tecnologie digitali per trasformare il modo con cui vengono preparate, filtrate e presentate le informazioni.Uno degli obiettivi dei ricercatori dell'EPG è il DailyMe, il giornale personalizzato, il cui contenuto viene confezionato in funzione dei centri d'interesse del lettore. I grandi siti Web propongono già delle versioni semplificate di questi "giornali à la carte", con prodotti personalizzati come MyCNN, MyYahoo o MyLycos, che selezionano le informazioni in funzione di parole-chiave fornite dall'utente.Proseguendo in questa direzione, il MediaLab sta mettendo a punto dei software di facile impiego che permetteranno la creazione di una quantità infinita di media specializzati o l'arricchimento di quelli esistenti.

Prima conquista, già operativa: dalla parola-chiave si sta passando al concetto chiave, o all'immagine-chiave, che permette di ritrovare immagini fisse o animate di un avvenimento di cui si conosce il nome. Zwrap, il software messo a punto dai ricercatori del MediaLab, consente di integrare informazioni provenienti da differenti fonti (agenzie di stampa, televisione, giornali on line, l'intero Web) mettendo alla portata di tutti la creazione di un media online.

"Quando il consumatore diventa produttore d'informazione - suggerisce il direttore di EPG - il suo rapporto con la stampa cambia, diventa più esigente, più critico, ma anche più coinvolto".I progressi tecnologici del MediaLab vengono testati a "grandezza naturale" dai pensionati di una piccola città del Connecticut e da adolescenti di tutto il mondo.Il MediaLab ha fornito nel 1997 ad un club della terza età di Melrose, cittadina a nord di Boston, tutto l'equipaggiamento e i software e da allora una ventina di persone si appassionano alla redazione di un media di vicinato, il Melrose Mirror.

.Durante il vertice dei Juniors, che nel 1998 ha radunato al MediaLab centinaia di adolescenti di tutto il mondo, alcuni partecipanti avevano creato un sito Web di informazione sui lavori. E' diventato il "Junior Journal", rivista Internet mensile, sulla quale si esprimono una ventina di giovani utenti della Rete: comitati di redazione, scelta delle illustrazioni, correzione delle bozze: tutto avviene sul Web, al ritmo d'un centinaio di e-mail al giorno.I media tradizionali devono rendersi conto che ormai i consumatori possono anche essere dei produttori d'informazione e adattarsi a un nuovo tipo di rapporto con i "lettori".

1 giugno 2000

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